8 Marzo 2009
Ci siamo, dirà qualcuna, un altro 8 marzo tra vuote ritualità e festeggiamenti che nulla hanno a che vedere con la tragedia all’origine della sua nascita, insomma un contenitore che sa di stantio e di obsoleto!
Nulla da eccepire, ma noi siamo altrettanto convinte che gli spazi che abbiamo conquistati, tutti gli spazi, anche quelli che sembrano appartenere ad un trapassato remoto, vadano salvaguardati.
D’altra parte la nostra condizione come quella di tante altre donne nel mondo, pur avendo subito mutamenti significativi, mantiene ancora pericolose caratteristiche di ingiustizia:l
a violenza maschile contro le donne, la scarsissima rappresentanza politica, le disuguaglianze sul lavoro, il peso del lavoro di cura, attribuito in larga misura alle donne come un destino sociale ed il cui valore è tenacemente ignorato, sono tutti elementi che determinano un restringimento della nostra libertà e del nostro diritto di cittadinanza.
Per questo abbiamo deciso di esserci anche questo 8 marzo, così come continuiamo ad esserci tenacemente durante tutto l’anno, attraverso la pratica politica e l’impegno delle nostre rispettive associazioni e dei Comitati e Centri Pari Opportunità.
Il tema di quest’anno sono LE PAROLE ovvero IL GLOSSARIO DELLE DONNE, come l’abbiamo voluto chiamare con un po’ di esercizio e di ironia.
Le donne sanno prendere parola e hanno saputo ri-significare tanti concetti, trasformandoli ed interpretandoli a misura dei loro corpi e dei loro desideri!
Questo sarà il filo conduttore dell’incontro che proponiamo.
Il volantino (PDF 37kB)
Alcune frasi estrapolate da tutte quelle dette nell’occasione:
GENERE:
“ oltre la categoria grammaticale”
IDENTITA’:
“La politica e il femminismo sono entrati nella mia vita su un terreno “vergine” dove c’erano solo le emozioni e non ancora l’elaborazione delle stesse…era il femminismo quello che più rispondeva al mio bisogno di una lente di lettura del mondo, di concettualizzazione delle mie emozioni, il bisogno di una “identità” di donna superava quello di una identità di classe”
CURA:
“La cura nei confronti delle persone presuppone interesse, protezione, rispetto, in una parola, amore che si fa sapienza. La cura per i propri interessi, per gli oggetti che ci piacciono comporta dedizione, piacere, gioco e, prima ancora, tempo a disposizione. Da ciò si comprende come questo tema, più di altri, spieghi la magica differenza tra uomini e donne e ne riproponga tutti i privilegi e…sacrilegi”
PACE:
“La pace…armonia, capacità di sguardi infiniti, lungimiranti, compassionevoli…buonismo? Neanche per idea, è senso della vita!”
SESSUALITA’:
“Meglio sceglierla, che subirla”
AUTONOMIA:
“Le donne…c’è sempre qualcuno che si sente in dovere di dire loro come dovrebbero comportarsi”
CONDIVISIONE:
“Per una reale condivisione ci vuole comprensione, anzi di più: empatia”