Sintesi del questionario di fine corso
Di seguito la sintesi delle risposte al questionario compilato dalle-gli insegnanti che hanno partecipato al corso
Aveva delle aspettative da questo corso? Se sì, quali? Tali aspettative sono state soddisfatte? In caso di risposta negativa, perchè?
- Aspettative di conoscenza più profonda e articolata sulle differenze di genere, sui loro aspetti trascurati, sui loro aspetti negati, sul modo in cui tali differenze e, soprattutto, il modo di percepirle, comunicarle, trasmetterle tipico della nostra cultura, condiziona la mia vita di donna e di insegnante.
- Mi aspettavo confronto e stimoli, che indubbiamente ci sono stati.
- Per alcune delle relazioni proposte, non posso che dire che avrei voluto ci fosse ancora tempo, ancora modo di continuare per approfondire. Per alcune, invece, mi è sembrato rasentassero la enumerazione degli argomenti importanti, senza poi riuscire a trattarli. Forse bisognava pensare a dei tempi più distesi, su un intervallo di mesi.
- Aspettative piuttosto vaghe; non ho mai sfiorato la storia di genere e mi interessava capire come farlo, capire se e come un approccio in senso lato marxista potesse conciliarsi con l’attenzione al punto di vista di genere.
- Il corso suscitava delle aspettative: 1. riflettere sulla questione del genere in relazione alle varie discipline: è importante il genere nella produzione letteraria e se sì in che modo il genere condiziona e caratterizza i testi? 2. Studiare la presentazione dei generi in quanto già prodotto sinora e valorizzare la produzione delle donne nei vari ambiti della cultura. 3. Come praticare una didattica che guidi alla valorizzazione e al rispetto delle differenze di genere? I punti 1. e 2. Sono stati sostanzialmente soddisfatti. Il punto 3. Richiede una maggiore attenzione su che cosa effettivamente fare al di là della curiosità e della buona volontà dei singoli.
- Mi aspettavo un aggiornamento in termini di contenuti e di suggerimenti metodologici, che passasse però attraverso la condivisione con colleghe e colleghi della reazione alle sollecitazioni, per uno scambio di esperienze autentico: questi obbiettivi, per quel che mi riguarda, sono stati raggiunti.
Quali sono i suoi suggerimenti per migliorare il corso?
- È emerso il bisogno di una fase laboratoriale, di coinvolgimento globale e non solo mentale, di maggiore lavoro seminariale
- Necessità di dilazionare gli incontri lungo l’intero anno scolastico per facilitare la partecipazione
- Preparare e mettere in comune il materiale, prima degli incontri, diffondendo degli abstract e delle bibliografie
- Alcune relatrici si sono poste l’obiettivo di offrirci una panoramica degli aspetti che era possibile prendere in considerazione, di darci degli spunti di riflessione; sarebbe stato preferibile invece operare una scelta da parte loro e proporla all’approfondimento.
- Offrire agli insegnanti che partecipano, ovviamente già sensibili al problema, strumenti fattivi per l’insegnamento quotidiano; per esempio moduli, giochi, questionari e quanto altro.
- Realizzare percorsi didattici da proporre agli studenti ad esempio un breve percorso strutturato da utilizzare immediatamente in classe, per verificarne l’efficacia in merito a una qualche questione limitata. In altre parole, va benissimo la canna da pesca, ma anche qualche pesce per cominciare…
Il momento o i momenti che l’hanno maggiormente coinvolta-o
Al di là del diverso interesse e gradimento suscitato dalle lezioni, anche in base ai diversi interessi personali e ambiti di insegnamento, da tutti/e sono stati particolarmente apprezzati i momenti di riflessione e confronto sorti fra i docenti partecipanti e fra docenti e relatori/relatrici
Quali riflessioni e/o domande gli incontri le hanno suggerito?
- adesso nella pratica della didattica? Non voglio che nelle mie classi passi il messaggio che la matematica e la fisica sono “scienze per uomini”
- Come si coglie l’occasione per introdurre la categoria di genere, senza irrompere in modo sgradevole nell’intimità degli studenti?
- Come proiettare una serie di domande nate nell’ambito della riflessione sul genere femminile anche agli ambiti del maschile?
- Come agire praticamente nella quotidianità scolastica, proiettando il risultato di questo percorso nello studio della letteratura e nella scelta dei testi?
- Come riuscire a rompere il muro del rosa: femmina e calcio: maschio.
- Bisogna rivedere continuamente il tiro, aggiornarsi e confrontarsi il più possibile e non ritenere di aver acquisito in materia un punto di vista privilegiato.
Come pensa di introdurre la categoria di genere nell’insegnamento della sua disciplina (indicazioni operative)?
- Partendo da piccole cose, tipo l’uso di una terminologia appropriata per distinguere il genere, anche nella quotidianità scolastica; promuovere e valorizzare le differenze di genere anche nel mondo scientifico; ecc …
- QUALSIASI OCCASIONE È BUONA
- Lo studio della letteratura Inglese ed in lingua inglese offre una gamma ampia di scrittrici che affrontano il teme del genere vedi V. Woolf, Angela Carter, Nadine Gordimer ecc
- Indicazioni operative, strutturate, su come introdurre la categoria di genere nell’insegnamento della letteratura e della storia per il momento non ne ho; ci sto riflettendo. (Rossella Nicolucci, Sarrocchi, Insegnante di Italiano e storia)
- L’introduzione della categoria di genere nell’insegnamento della letteratura italiana e latina può essere introdotto (o meglio valorizzato) sottolineando il contributo diretto sia delle donne che degli uomini alla produzione letteraria
- Importantissimo fare ciò scegliendo con cura i testi e leggendoli garantendo loro quella distanza storica che permette di comprenderli e contestualizzarli.
- Inserendola nel lavoro quotidiano, proponendo i vari progetti finanziati dalla provincia, ideando dei percorsi didattici sul tema.
- Continuerò a proporre la lettura di autrici nel mio programma scolastico
- Portare avanti il discorso sul genere in modo che emergano simultaneamente la costruzione di quello femminile e di quello maschile.